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Televisore: Scegliere un plasma o LCD?

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Televisore: Scegliere un plasma o LCD?

Domanda complessa che necessita di una risposta complessa per avere chiari tutti i punti chiave.
Si tratta di due tecnologie estremamente differenti che producono risultati diversi e che hanno i propri punti di forza in diverse caratteristiche.
Prima di effettuare un’analisi comparata, ci soffermiamo però su una breve panoramica tecnica, evitando consapevolmente dettagli di difficile comprensione.

 

Tecnologia al Plasma
Si tratta di una tecnologia risalente nelle prime implementazioni (che non erano di certo degli schermi televisivi) ai primi anni settanta e abbandonata nella prima metà degli anni ottanta per questioni economiche. Nell’inizio degli anni novanta è stata di nuovo presa in considerazione e hanno fatto la prima comparsa i primi schermi al plasma commerciali. Grazie a Fujitsu è stato infranto il limite dei 20 pollici ed è cominciato il filone dei grandi schermi piatti.
La tecnica di composizione delle immagini tramite i tre colori base della sintesi additiva (Rosso, Verde e Blu) sono alla base della visualizzazione dello schermo al plasma, ma anche delle altre tecnologie (LCD e CRT).
Negli schermi al Plasma, ciascun ‘pixel’ è costituito quindi da tre ‘sottopixel’ con i tre colori primari. Da un punto di vista pratico, ciascun ‘sottopixel’ è costituito da un micro contenitore di gas rarefatto (Xeon) con due elettrodi, uno frontale e uno posteriore.
Se si applica una corrente alternata ad alto voltaggio (circa 300V), il gas viene messo in movimento (plasma) ed emette raggi ultravioletti. Per rendere visibile questa radiazione, vengono utilizzati degli ‘scintillatori’ (o ‘luminofori’) che ‘risuonano’ ad una frequenza di luce visibile all’occhio umano.
L’intensità di ciascuno dei tre colori primari per singolo pixel moltiplicata per l’enorme numero di pixel, restituisce l’immagine sullo schermo così come siamo abituati a vederla.
Cercando di non entrare in dettagli tecnici, diciamo che il controllo da un punto di vista elettrico di questo sistema è estremamente complesso perché è impossibile pensare di controllare ciascun sottopixel indipendentemente dagli altri; per questo si ricorre a un sistema di multiplex sulle alimentazioni delle linee (qualcosa di estremamente simile a quello che succede con la scansione di un normale schermo CRT).
La variante di pannello al Plasma più diffusa è la AAC (corrente complanare alternata), nella quale si trovano 3 elettrodi per pixel (invece dei sei previsti dalla teoria).

Tecnologia LCD
Il concetto di cristallo liquido è molto vecchio e risale al 1889; allora poco aveva a che vedere con l’elettronica ed era legato alle sue applicazioni in botanica. E’ grazie ad RCA che nel 1968 si videro i primi schermi LCD. Con successive scoperte (come la rotazione del piano di polarizzazione), a grandi linee abbiamo il primo schermo televisivo LCD, così come lo conosciamo noi, nel 1995.
Da un punto di vista tecnico anche lo schermo LCD si basa sul sistema dei tre colori primari per pixel, ma con una differenza sostanziale rispetto al plasma: lo schermo LCD non emette alcuna luce propria, ed è per questo che ha bisogno di una retroilluminazione. Possiamo immaginare ogni singolo sottopixel come una ‘valvola’ che lascia passare luce colorata a seconda della corrente che percorre il cristallo. Il principio alla base di tutto questo sistema è la capacità del cristallo liquido di ordinare la propria struttura sulla base della corrente elettrica che lo percorre. L’alterarsi della sua struttura lascia passare solo la luce con una determinata polarizzazione, e attraverso opportuni filtri il cristallo si comporta proprio come una valvola, lasciando passare più o meno luce.

La luce generata dalla retroilluminazione deve essere per questo scopo ovviamente una luce bianca non polarizzata.

Vantaggi e svantaggi della tecnologia al plasma
Per via dell’utilizzo degli ‘scintillatori’ o ‘luminofori’, lo schermo al plasma ha una gamma di colori molto ampia, superiore a quella degli schermi CRT.
L’angolazione di visualizzazione del plasma rispetto ad uno schermo LCD è molto più ampia perché non ha bisogno di polarizzatori e perché la luce arriva dal singolo pixel e non da una retroilluminazione. Proprio per questo motivo lo schermo al plasma risulta molto più contrastato rispetto a uno LCD: nel plasma il nero è ‘veramente’ nero, perché il pixel è spento e non emette alcuna luce. Rispetto agli schermi LCD e anche a quelli CRT, il plasma ha una lumininosità molto maggiore.
Il difetto principale degli schermi al plasma deriva dalla complessità del singolo pixel, per cui non è possibile ridurre le dimensioni del pixel stesso a meno di 0,5 mm. Questo comporta che la minima diagonale utile per avere una visione decente sia di 32 pollici. Non vedremo mai un plasma di dimensioni inferiori.
Altro problema legato alla struttura del pixel stesso è che il loro ‘status’ teorico può essere solo acceso o spento. Per ovviare a questo e ricreare le varie intensità luminose possibili, si utilizza un sistema di modulazione a codice di impulso; significa sostanzialmente che il singolo pixel viene acceso ‘meno spesso’ per ricreare una bassa illuminazione e ‘più spesso’ per ricreare una condizione di alta illuminazione. Questo meccanismo, per quanto funzionale, può rendere la visione dello schermo al plasma fastidiosa o faticosa per la vista a distanze ravvicinate, ed è per questo che all’aumentare della diagonale bisognerebbe aumentare anche la distanza di visione.
Altro problema che affligge questi schermi è l’invecchiamento degli scintillatori. In condizioni normali gli scitillatori invecchiano in modo uniforme non facendo notare alcuna differenza con lo schermo nuovo; ma se viene proiettata sullo schermo per un periodo sufficientemente lungo la stessa immagine, questa immagine corre il rischio di rimanere irrimediabilmente ‘impressa’ sugli scintillatori. Questo problema affliggeva anche i vecchi schermi CRT o gli schermi dei vecchi computer basati su fosfori colorati.
L’invecchiamento degli scintillatori è il vero limite della tecnologia al plasma, e per quanto con le nuove tecnologie la situazione sia migliorata, si può fare bene poco per ovviare al problema.
Per quanto riguarda il fattore economico possiamo dire che il processo di costruzione di un televisore al plasma è più complesso e costoso di quello di uno LCD, e a parità di diagonale, consuma quasi il doppio della corrente elettrica.

Vantaggi e svantaggi della tecnologia LCD
E’ grazie al mercato dei personal computer che gli schermi LCD hanno conosciuto la massima diffusione. Ben presto si sono posti come alternativa agli ingombranti schermi CRT per le loro caratteristiche superiori in termini di luminosità e di stabilità dell’immagine. Proprio quest’ultima caratteristica consente il minimo affaticamento della vista anche a distanze ravvicinate.
Nell’ambito dell’IT infatti questo tipo di schermo, grazie anche alla riduzione dei costi di produzione, si è imposto soppiantando ormai il più obsoleto CRT.
Generalmente gli schermi LCD costano meno di quelli al plasma, anche se la disponibilità delle materie prime e l’andamento del mercato influisce molto sul prezzo finale.
Il difetto principale di questo tipo di schermi riguarda la diagonale della visuale, che per la natura stessa del sistema (la luce deve passare due stadi di polarizzazione prima di giungere al nostro occhio), non è e non sarà mai ampia come quella di uno schermo al plasma o di un CRT.
Altro problema riguarda il contrasto e l’intensità dei neri: nel sistema LCD il nero non è una assenza di luce ma un mascheramento della retroilluminazione. Nel plasma o nel CRT è invece totale assenza di luce, in quanto il singolo pixel è realmente spento.
Il sistema LCD soffre per sua natura anche di problemi di latenza. Per quanto la teconogia abbia in questo campo fatto passi da gigante, ci vuole un po’ prima che il cristallo liquido cambi di stato. Gli schermi al plasma e quelli CRT invece non hanno praticamente latenza.
La risoluzione di uno schermo LCD è molto alta, e nel campo delle immagini televisive si ricorre a sistemi di ‘interpolazione’. Questi sistemi purtroppo non sono perfettamente efficaci ed è facile percepire dei ‘disturbi’ fastidiosi o delle ‘sfocature’. Si suppone che con l’avvento di massa della tecnologia HD questi problemi scompariranno, ma per ora sono un dato di fatto che è difficile ignorare.

Conclusioni
Anche se si tratta di tecnologie con applicazioni sostanzialmente differenti, si può dire con un discreto margine di certezza che la qualità globale di uno schermo televisivo al plasma è migliore di quella di uno LCD. Nonostante ciò, la tecnologia e il favore del pubblico sembra girare attorno all’LCD. Credo che dipenda dalla semplicità costruttiva di questi ultimi e dalla penetrazione massiccia che hanno sul mercato.
In linea di massima conviene sempre aver chiaro a che scopo servono le diverse tecnologie. Per quanto riguarda il mercato dei monitor dei personal computer, è ovvio che gli schermi LCD non hanno rivali. Per quanto riguarda le televisioni, il plasma è un gradino superiore ai colleghi LCD.

Nel nostro piccolo abbiamo cercato di darvi una panoramica delle caratteristiche principali di queste tecnologie, con lo scopo di mettervi in condizione di scegliere in modo più cauto e consapevole possibile. Alla fine l’ultima scelta spetta sempre a voi.

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Osvaldo

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