Presentiamo un connettore di nuova concezione, il cosiddetto connettore a compressione, la cui
particolare caratteristica è di essere stagno, ovvero a tenuta d’acqua. Detto connettore assolve questa
caratteristica grazie alla uniforme pressione che il suo corpo centrale esercita sulla guaina del cavo,
dopo essere stato compresso con un’apposita pinza e grazie alla presenza di un anello O-Ring nella
sua apertura frontale. Se ne suggerisce l’uso in tutte le installazioni in ambienti critici e ostili, siano esse
all’esterno, in ambienti con accentuata presenza di umidità e dove ci sia pericolo di allagamento.
Uno dei componenti dell’impianto al quale spesso viene data troppa poca importanza è il connettore “F”, da molti considerato un elemento trascurabile ai fini di una buona ricezione dei segnali televisivi.
In realtà una connessione “povera” o comunque non eseguita nei dovuti modi, può essere la causa di gravi disturbi sulla rete distributiva, tanto da comprometterne la funzionalità.
Qui di seguito si cercherà di fare maggiore chiarezza in merito, cercando di illustrare brevemente quali potrebbero essere i parametri elettrici che identificano un buon connettore F nonché pregi e difetti delle due principali famiglie di prodotto reperibili in commercio.
La realizzazione di un perfetto impianto centralizzato è un lavoro che necessita di molta cura. E’ assolutamente sconsigliato progettare impianti con materiali economici, in quanto il risparmio tra un lavoro scadente ed uno di qualità non si giustifica. Noi da sempre pensiamo che la nostra più grande risorsa pubblicitaria siano i nostri lavori.
Nei nostri impianti centralizzati utilizziamo sempre ed esclusivamente materiale tecnologicamente molto avanzato, antenne e centrali di gamma alta, tutto sempre delle migliori marche, per offrire ai nostri clienti un lavoro di altissima qualità.
Per definire il materiale da utilizzare è necessario prendere visione dell’impianto, conoscere il numero dei piani e quanti appartamenti sono presenti per ogni piano, stabilire quante prese utenza sono necessarie. A questo punto è possibile calcolando le varie attenuazioni di distrbuzione e le attenuazioni ai piani, calcolare la potenza del segnale in uscita dalla centrale di testa e quindi il modello da utilizzare, tutto questo ci permetterà di ottenere sulle dorsali un livello di segnale sufficente per una corretta distribuzione dei segnali poi presenti sulle prese, ricordando sempre, che il livello di segnale ideale e’ compreso tra 57dbm e 67 dbm, misurato sulla presa di antenna.
Scegliere il cosidetto “parco antenne” non e’ una cosa molto semplice. Il fatto di Installare un impianto collettivo deve far optare per antenne di elevata qualità e non sempre gli installatori seguono questa semplice regola. Basta alzare gli occhi per notare che quasi tutte le antenne sono realizzate in maniera piuttosto superficiale e se guardiamo meglio e con occhi più esperti notiamo anche che molte delle regole di una corretta installazione non sono quasi mai rispettate, sarà forse per questo che molte persone diffidano di un impianto centralizzato e preferiscono un impianto singolo.
L’impianto centralizzato se correttamente realizzato, funziona sicuramente meglio di un impianto singolo.
Molto spesso ci imbattiamo in realizzazioni assolutamente inadeguate, un esempio visto molto frequentemente è l’uso eccessivo di antenne a pannello. Le antenne vanno utilizzate secondo le necessità. a pannello quando i segnali provengono da più direzioni nell’arco di circa 120°. Si usano invece antenne direttive, quando i segnali provengono da un solo punto.
Potendo quindi disporre di un badget di spesa più alto, si dovrà cercare di massimizzare il segnale ricevuto utilizzando antenne di caratteristiche idonee e di miglior qualità possibile.
Esistono più tipi di centrali di testa e di distribuzione
Compito della rete è di:
Il derivatore viene impiegato negli impianti singoli o centralizzati il suo scopo è quello di derivare la linea dorsale di discesa, per prelevare le prese di utenza senza interrompere la discesa verso altre derivazioni.
In arrivo nuove tecnologie che risolveranno molti problemi legati al collegamento di più decodificatori alla stessa parabola o allo stesso cavo sat proveniente dal multiswitch di piano evitando cosi troppi cavi indipendenti, e l’aggiunta di ulteriori moduli multiswitch che, oltre a complicare l’impianto dal punto di vista costruttivo, ne fanno lievitare i costi sia in fase di installazione, che in fase di ricerca guasto in caso di anomalie successive all’installazione.
Frequenza di riferimento. È la frequenza principale che corrisponde a quella del transponder satellitare da cui viene trasmesso il pacchetto di canali digitali.
Nei ricevitori si deve impostare ovviamente la reale frequenza di ricezione.
Polarizzazione. I canali digitali vengono trasmessi con due possibili polarizzazioni, verticale e orizzontale.
In fase di sintonia dei canali è necessario tenere conto della giusta polarizzazione deducendola dagli elenchi dei canali come quelli pubblicati mensilmente sulla nostra rivista.
Symbol rate. Semplificando, il Symbol rate esprime la velocità con la quale viene trasmesso il flusso di informazioni digitali che rappresenta le immagini e i suoni. Si tratta di un valore direttamente dipendente dalla larghezza della banda disponibile sul satellite.
Solitamente questo parametro è fornito dall’emittente e dipende dalla modalità di trasmissione SCPC Singol Channel Per Carrier oppure MCPC Multi Channel Per Carrier.
Nel primo caso si ha un singolo canale Tv digitale indipendente con un Symbol rate relativamente basso intorno a 4.000 Ks/s (migliaia di simboli al secondo), mentre nel secondo caso si hanno più canali digitali raggruppati e trasmessi come un pacchetto con un Symbol rate che solitamente è di 27500 Ks/s.
FEC. Con questo termine si intende un processo secondo cui viene aggiunta ridondanza ai dati relativi alle immagini Tv per permettere di effettuare in ricezione un’efficace correzione degli errori. Senza questo sistema ogni informazione persa avrebbe un riscontro sui singoli elementi dell’immagine televisiva.
Grazie al FEC si possono tollerare bene anche errori di grande entità. Solitamente un ricevitore digitale chiede l’impostazione del FEC in accordo con quello trasmesso dall’emittente.
Vi sono anche ricevitori che invece non richiedono di impostare il FEC in quanto sono in grado di individuare automaticamente quale rapporto utilizzare.
I FEC maggiormente utilizzati sono 2/3 e 3/4.
Accanto ai sistemi riceventi individuali, gli impianti centralizzati d’antenna rappresentano un’importante modalità per la ricezione e la distribuzione di segnali televisivi e radiofonici a un certo numero di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in stabili adiacenti.
Gli impianti centralizzati d’antenna sono anche conosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television).
I primi sono usati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con i segnali terrestri.
Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti.
Al fine di garantire all’utente un funzionamento del tutto paragonabile a quello che avrebbe un impianto individuale, per gli edifici in costruzione o in fase di ristrutturazione è assolutamente raccomandata l’installazione di una rete multicavo con distribuzione dei segnali attraverso multiswitch.
Tuttavia, specialmente negli edifici da ristrutturare, spesso l’adeguamento di una rete di distribuzione a singolo cavo di discesa (monocavo) esistente si rende complicato, costoso o risulta essere addirittura impossibile.
In questi casi il sistema di conversione IF-IF rappresenta una soluzione ideale, consentendo sia di mantenere la struttura della rete di distribuzione a singolo cavo di discesa già esistente, sia di distribuire un numero elevato di programmi.
Le centraline modulari a conversione IF-IF sono state studiate appositamente per la distribuzione centralizzata di segnali provenienti da più satelliti e/o polarità attraverso un singolo cavo di discesa.
Il principio di funzionamento è quello della conversione delle frequenze dei transponder relativi alle emittenti prescelte in frequenze diverse della stessa banda IF.
La necessità di convertire le frequenze nasce dall’impossibilità di gestire la commutazione delle varie polarizzazioni e bande in presenza di un numero elevato di utenze collegate attraverso un singolo cavo.
Complessivamente possono essere convertiti/distribuiti fino a 32 transponder.
Considerando che ogni transponder satellitare utilizzato per trasmissioni digitali broadcast trasmette fino a 8 programmi Tv, il numero di programmi distribuibili attraverso il singolo cavo di discesa può superare i 200.
Con l’avvento della tecnologia digitale terrestre, DTT, l’impianto centralizzato, come quello singolo, ha nel presente, ormai digitale, vincoli piu precisi e non permette piu nessuna approssimazione.
Uno dei problemi è rappresentato proprio dalla durata della fase di switch-over in cui purtroppo, ancora non tutte le emittenti saranno passate in digitale, creando uno scompiglio nello spettro, dovuto alla presenza di portanti analogiche, con livello del segnale molto piu’ elevato, rispetto alle adiacenti portanti digitali, caratterizzate da un segnale di livello piu’ basso, questo potrebbe essere causa di disturbi in particolar modo nei sistemi “AGC” (controllo automatico del guadagno).
Ci sembra comunque logico, dovendo installare un impianto condominiale oggi o domani, ignorare la realtà ancora parzialmente analogica e progettare da subito un impianto pensato soltanto per il digitale, accontentandosi di vedere ancora per pochi mesi i residui canali analogici con tutti gli eventuali disturbi. Installazione, riparazione, manutenzione antenne centralizzate Roma, Eur, Torrino, Mostacciano, Spinaceto, Prati, tuscolana
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