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Sistemi di terra

Sistemi di terra

Il neutro è messo a terra in cabina e in più punti lungo la linea di consegna. L’impianto elettrico privato è solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto degli interruttori differenziali di protezione. Questo sistema è detto Terra-Terra (TT), obbligatorio in Italia per tutte le utenze private in bassa tensione.

 

I grossi utilizzatori ricevono l’elettricità direttamente in alta o media tensione e provvedono a trasformarla con proprie cabine AT/MT o MT/BT. In tal caso il neutro del trasformatore è connesso direttamente con l’impianto di messa a terra dell’edificio, costituendo il sistema terra-neutro (TN). In particolare è possibile avere la connessione della protezione di terra degli apparecchi direttamente al neutro (sistema TN-C) oppure con due linee distinte per neutro e terra (sistema TN-S) interconnesse in cabina. Quest’ultimo sistema garantisce una maggiore sicurezza poiché il cavo di neutro potrebbe – essendo attraversato da corrente – esser soggetto a sovraccarichi e quindi ad un deterioramento nel tempo. Esiste anche una soluzione ibrida (sistema TN-C-S) in cui due linee separate sono interconnesse in un punto intermedio esterno alla cabina.

In generale, al di là delle diverse implementazioni, i sistemi TN offrono un grado di protezione superiore rispetto ai TT contro i guasti differenziali. Se per esempio un conduttore di fase entra in contatto con la massa metallica di un apparecchio, essendo questa massa praticamente collegata direttamente con il neutro, il guasto verso terra risulta equivalente ad un guasto di cortocircuito. Ciò comporta l’instaurarsi di una corrente di guasto elevata che produce l’intervento deciso dell’interruttore magnetotermico o del fusibile di protezione. Se il sistema di messa a terra fosse invece di tipo TT, la corrente di guasto potrebbe essere insufficiente per provocare l’intervento di questi dispositivi.

La scelta di un sistema TN non esime comunque dall’obbligo dell’installazione dell’interruttore differenziale, poiché il guasto verso terra può avvenire anche attraverso contatti a resistenza tale da non garantire il cortocircuito, come per esempio il corpo umano.

Si può avere in un sistema del tipo IT, nel quale il neutro del trasformatore è “isolato” da terra, ovvero connesso ad essa con un’impedenza di valore molto elevato (migliaia di ohm), mentre i carichi sono connessi tra loro e a terra. Nel caso di un guasto, a causa dell’ “isolamento” del trasformatore, circolerà una corrente bassa e quindi non pericolosa; l’interruttore non scatta e le altre utenze connesse alla rete continueranno ad essere alimentate. Un sistema del genere è molto utile in impianti ove è necessaria una fornitura costante di corrente, come negli ospedali. Una volta avvenuto il guasto si deve intervenire tempestivamente per isolarlo per evitare che – nel caso di un altro danno ad un’apparecchiatura dello stesso impianto – scatti l’interruttore e si interrompa il servizio.

Fonte: wikipedia

Osvaldo

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