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Elettricità generale

UPS o Gruppo di continuita’

 

Il Gruppo di continuita’ o UPS (Unimpterruptible Power Supply) è un apparecchio elettronico costruito per mantenere acceso uno o piu’ apparati anche in assenza di alimentazione elettrica della rete.

Ne esistono varie tipologie per i diversi campi di utilizzo:

  • Gruppo di continuità OFF-Line con elemento di commutazione;
  • Gruppo di continuita’ ON-Line

 

 

Gruppo di continuità OFF-Line con elemento di commutazione

Il piu’ comune gruppo di continuità è quello OFF-line con elemento di commutazione, ossia è composto da quattro elementi separati:

  • Caricabatteria
  • Gruppo batteria
  • Inverter
  • Elemento di commutazione

In condizioni normali il caricabatteria alimenta il gruppo batterie , la tensione di rete passa attraverso l’elemento di commutazione dell’UPS e ‘inverter rimane spento.

Quando la tensione di alimentazone della rete viene a mancare l’elemento di commutazione sposta l’uscita della tensione sull’inverter che viene attivato a sua volta

Le batterie forniscono energia all’inverter ,e la sua durata è proporzionale alla capacita’ e lo stato di salute delle stesse

Questo UPS ha un tempo (molto breve) in cui il carico rimane senza tensione

 

Gruppo di continuita’ ON-Line

Il gruppo di continuita‘ ON-Line è piu’ complesso e costoso, trova impiego in quelle situazioni critiche dove anche una minima mancanza di tensione provoca dei danni o perdita di dati.

é composto da 3 sezioni:

  • Caricabatteria
  • Batterie
  • Inverter

In questo caso il caricabatteria alimenta le batterie caricandole costantemente ma diversamente da quello OFF-line si alimenta anche l’inverter costantemente e ,nel caso  la tensione di rete venisse a mancare ,le batterie sono collegate all’inverter che è in funzione sempre .

Con questa soluzione è garantita una perfetta alimentazione del carico senza nessuna interruzione , ovviamente sempre tutto questo è in relazione allo stato delle batterie

 

 

 

 

 

 

 

News su energia eolica

Questo video documenta alcuni esperimenti su tecnologie eoliche

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Come è fatto: Il Trasformatore

I trasformatori consentono di convertire i parametri di tensione (simbolo V unità di misura V  volt) e corrente ( simbolo I unità di misura A ampere) in ingresso rispetto a quelli in uscita, pur mantenendo costante la quantità di potenza elettrica apparente (a meno delle perdite per effetto dell’isteresi e delle correnti parassite). Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell’elettromagnetismo legati ai flussi variabili.

Volete sapere come è fatto un trasformatore????  guardate questi video

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e come sono avvolti i trasformatori Toroidali???

difficile immaginarlo vero? Ecco come.

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Rivoluzione LED

Da semplici spie di segnalazione a potenti sorgenti di luce, i led hanno avviato una vera e propria rivoluzione nell’illuminotecnica.

Modulo lineare LED

OSRAM estende le applicazioni LED con l’introduzione di un nuovo modulo lineare high-power
Potenza LED su tutta la linea

Il nuovo modulo LINEARlight-DRAGON® utilizza il nuovo LED high-power Golden DRAGON® e crea nuove possibilità applicative per il lighting design. Progettato come sistema modulare, LINEARlight-DRAGON® è adatto all’illuminazione generale e al lighting design con contenuto particolarmente creativo; ad esempio, è possibile utilizzare la scheda LED per equipaggiare apparecchi di illuminazione con adeguata dissipazione termica, mentre il modulo completo di dissipatore e ottiche può essere utilizzato direttamente per l’illuminazione.

Protezioni elettriche

In un impianto elettrico, lo scopo delle protezioni o piu correttamente Protezioni attive (o sistema di protezioni, o sistema di protezione) è quello di proteggere l’eventuale utente, in situazioni ordinari e straordinarie, e l’impianto stesso in caso di guasto. quest’ultimi sono installati sia per proteggere le linee dell’impianto che le apparecchiature (es. generatori, trasformatori). Le protezioni si dividono in attive e passive.

L’impianto di messa a terra

L’impianto è costituito da una linea dorsale (conduttore equipotenziale) che percorre verticalmente tutto l’edificio e da una serie di nodi equipotenziali da cui partono le diramazioni secondarie. Le diramazioni giungono a collegarsi alle parti metalliche fisse ed all’alveolo di terra delle prese elettriche. La normativa elettrica italiana (CEI 64-8) prevede che tutte le masse metalliche che possano portare un altro potenziale (tubature del gas e dell’acqua ad esempio) siano messe a terra in quanto masse estranee. La sezione dei conduttori di messa a terra deve essere non inferiore a quella dei cavi che portano l’energia elettrica all’area protetta, e comunque non inferiori a precisi limiti stabiliti dalla norma CEI 64-8.

Sistemi di terra

Il neutro è messo a terra in cabina e in più punti lungo la linea di consegna. L’impianto elettrico privato è solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto degli interruttori differenziali di protezione. Questo sistema è detto Terra-Terra (TT), obbligatorio in Italia per tutte le utenze private in bassa tensione.

Messa a terra

In ingegneria elettrica la messa a terra, o più propriamente messa a massa, è l’insieme di azioni e sistemi volti a portare un elemento metallico allo stesso potenziale elettrico del terreno.

La normativa CEI stabilisce che i conduttori di protezione (cavi di messa a terra ed equipotenziali) devono essere contraddistinti dal doppio colore giallo/verde. in passato la norma diceva che i cavi potevano essere gialli O verdi questo però creò problemi perché spesso il verde veniva usato anche come neutro e il giallo come fase fu così presa la decisione di avere un doppio colore.

L’interruttore differenziale (salvavita)

L’interruttore differenziale

è un dispositivo elettrotecnico in grado di interrompere un circuito in caso di guasto verso terra (dispersione) o folgorazione fase-terra. Non offre alcuna protezione contro sovracorrente o cortocircuito tra fase e fase o tra fase e neutro, per i quali è invece richiesto un interruttore magnetotermico. Sono molto diffusi in commercio apparecchi che integrano entrambi i dispositivi (chiamati comunemente salvavita, da un nome commerciale largamente utilizzato).

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