La domotica vorrebbe migliorare ogni aspetto della nostra vita: dall’accensione di lampadine alla programmazione di lavastoviglie e via dicendo, non ha mai avuto un grande successo e le poche realizzazioni viste oltre ad essere molto costose sono anche complicate, sia in fase di installazione, sia in fase di utilizzo, tanto che l’utente finale non ne ha mai avuto un reale beneficio.
Poi è arrivato Amazon con la sua ALEXA…
Alexa è un’intelligenza artificiale in grado di interpretare il linguaggio naturale e dialogare con gli umani fornendo informazioni di diverso tipo ed eseguendo differenti comandi vocali.
Alexa può anche controllare diversi dispositivi intelligenti, usando se stesso come sistema di automazione domestica per la gestione della domotica.
Alexa nasce per assistere le persone nello svolgimento di alcuni compiti. Più nello specifico, grazie all’utilizzo di alcuni comandi vocali, Alexa è in grado di interagire vocalmente con le persone, gestire la riproduzione della musica, fornire informazioni di vario tipo, controllare dispositivi smart presenti nelle abitazioni, creare e gestire elenchi di cose da fare ed appuntamenti e molto altro ancora.
Amazon ha creato Alexa per continuare a migliorarsi giorno dopo giorno. L’assistente vocale non è fisicamente presente sui dispositivi ma bensì all’interno dei server di Amazon. Grazie alle continue interazioni con le persone, Alexa migliora le sue capacità di funzionamento. Inoltre, grazie a questa architettura basata sul cloud la società americana può implementare nuove funzionalità senza che gli utenti debbano effettuare un qualche tipo di aggiornamento.
Dopo questo excursus su cosa sa fare ALEXA torniamo alla domotica.
Per realizzare un impianto elettrico “domotico” abbiamo bisogno di “interfacce”. Le interfacce sono particolari circuiti, relè o attuatori che si collegano all’impianto elettrico e trasformano i comandi classici in comandi “Alexa compatibili”. Quindi avremo bisogno di sensori di temperatura, termostati, relè attuatori per accendere e spegnere luci e tutte quelle interfacce per poter controllare le varie funzioni della casa domotica.
Qui entra in gioco il tecnico degli impianti speciali, così chiamato per diversificarlo dall’elettricista. Questa figura si differenzia dal comune elettricista per la sua conoscenza dell’elettronica e della programmazione IT necessaria per la configurazione del sistema domotico.
Avvalersi di un comune elettricista non preparato, ci espone a problematiche varie e mal funzionamenti inoltre costoro spesso devono avvalersi di tecnici esterni chiamati integratori di sistema utili a far colloquiare dispositivi che in realtà non sono compatibili con la domotica che si sta utilizzando.
Il tecnico deve progettare l’impianto elettrico con le necessità richieste dal committente e poi realizzarlo con un piattaforma domotica.
I comandi vocali di Alexa anche sull’auto? Questo è l’obiettivo di Amazon con il nuovo Amazon Echo Auto, appena presentato al CES di Las Vegas. Aggiungendosi al già vasto catalogo di accessori Amazon Echo, il nuovo dispositivo consiste in un piccolo box di 8,5 x 4,7 centimetri ed uno spessore di 1,3 centimetri. Va posizionato nella parte anteriore dell’auto, in modo da poter recepire i comandi vocali di tutti i passeggeri, oltre che del conducente.
Amazon Echo Auto è equipaggiato con 8 microfoni studiati appositamente per distinguere i comandi vocali dai rumori di fondo o dalla musica. Sulla scocca si trovano due pulsanti principali: Action, utile soprattutto per le configurazioni; e il pulsante per disabilitare il microfono e garantire la privacy. Fra i due pulsanti campeggia il classico logo di Amazon.
Inoltre una Light Bar, come su quasi tutti i dispositivi Alexa, che indica i momenti in cui l’assistente vocale è in ascolto. L’illuminazione in blu indica che Alexa è in ascolto, mentre quando la barra si accenderà di colore rosso indicherà che Alexa è disattivata, il giallo che ci sono delle notifiche e l’arancione, comunica che Alexa è in fase di configurazione. Per finire ci sono due connettori laterali, rispettivamente per l’alimentazione del device e per l’uscita audio da 3,5 millimetri.
Il collegamento potrà essere con il cavo o bluetooth, La configurazione va fatta servendosi dell’app Alexa installata sullo smartphone, che a sua volta andrà connesso con Amazon Echo Auto in Bluetooth.
Disponibilità generica 2020, prezzo 49,99 euro circa.
Ecco una lista di cataloghi per illuminazione delle più prestigiose ditte
Clicca sul logo della ditta desiderata per accedere ai singoli cataloghi on-line. Inviateci senza alcun impegno richieste di preventivi gratuiti, oppure se ne avete l’esigenza inviate semplici richieste di informazioni sugli articoli che trattiamo, grazie al modulo presente nella pagina Preventivi. Light Studio s.r.l. oltre alle ditte qui a fianco elencate, commercializza una ampia vasta di prodotti di svariate marche, quindi è possibile richiedere informazioni e preventivi di altre aziende produttrici non esposte. Le ditte da noi trattate sono tra i leader nel settore illuminotecnico a livello internazionale, infatti la nostra politica è quella di dare al cliente un prodotto di qualità con massima garanzia di durata è affidabilità nel tempo. Le aziende da noi trattate sono tutte certificate.
Ares illuminazione s.r.l.
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Ares ha oggi un catalogo con una gamma di prodotti molto ampia: dalle storiche lanterne, globi in policarbonato, plafoniere, pali luminosi, incassi da terreno, fino ai nuovi proiettori che montano lampade fino a 250W ioduri metallici
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Biffi Luce
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Biffi Luce progetta e realizza sistemi luminosi creando con materiali innovativi proiettori, plafoniere e luci spot dal design avanzato ed annovera un ricco catalogo tecnico di prodotti
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Carlo Bezzi S.p.A.
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Carlo Bezzi S.p.A. – Alimentatori e Trasformatori
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Civic
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Ampia gamma di prodotti per esterni ed interni
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Demajo
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Ampia gamma di prodotti decorativi per interni in vetro di Murano.
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Duralamp Targetti Group
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Produttore di lampadine con ottimo rapporto qualità/prezzo.
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Esedra Targetti Group
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Esedra è specializzata nella produzione di prodotti decorativi per interni.Design e stile italiano per apparecchi di illuminazione originali e di ottima qualità.
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esse-ci
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Ampia gamma di prodotti per la fluorescenza,plafoniere prodotti da incasso.
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Fabbian
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Fabbian professionista della luce dal 1961 ha sostenuto, lungo tre decenni essenziali per il made in italy, un percorso coerente con le grandi espressioni del design contemporaneo.
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Guzzini
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La iGuzzini, nata nel 1958, produce apparecchi di illuminazione per interni e per esterni, ed è oggi la prima azienda italiana del settore illuminotecnico e una delle più importanti d’Europa. Appartiene alla Finanziaria Fimag, cui fanno capo le aziende del Gruppo Guzzini: F.lli Guzzini, iGuzzini, Teuco. Ha sede in Italia, nelle Marche, a Recanati, dove copre un’area di 120.000 mq, di cui 33.500 coperti.
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Come riconoscere il codice di protezione IP ( International Protection )
molto spesso sentiamo dire che un determinato oggetto e IP55 oppure IP 65 ma sappiamo davvero di cosa stiamo parlando?
Qui sotto una spiegazione dettagliata della normativa ed il significato dei numeri
Il codice IP è una convenzione definita nella norma EN 60529 ( recepita dal CEI come norma CEI 70-1 ) per individuare il grado di protezione degli involucri dei dispositivi elettrici ed elettronici ( tensione nominale fino a 72.5 kV ) contro la penetrazione di agenti esterni di natura solida o liquida.
Al prefisso IP vengono fatte seguire due cifre :
– la prima cifra individua la protezione contro il contatto di corpi solidi esterni e contro l’accesso a parti pericolose
IP0X = nessuna protezione contro i corpi solidi esterni ;
IP1X = involucro protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 50mm e contro l’accesso con il dorso della mano;
IP2X = involucro protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 12mm e contro l’accesso con un dito;
IP3X = involucro protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 2.5mm e contro l’accesso con un attrezzo;
IP4X = involucro protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 1mm e contro l’accesso con un filo;
IP5X = involucro protetto contro la polvere ( e contro l’accesso con un filo );
IP6X = involucro totalmente protetto contro la polvere ( e contro l’accesso con un filo ).
-la seconda cifra individua la protezione contro la penetrazione dei liquidi :
IPX0 = nessuna protezione;
IPX1 = involucro protetto contro la caduta verticale di gocce d’acqua;
IPX2 = involucro protetto contro la caduta di gocce con inclinazione inferiore a 15°;
IPX3 = involucro protetto contro la pioggia;
IPX4 = involucro protetto contro gli spruzzi d’acqua;
IPX5 = involucro protetto contro i getti d’acqua;
IPX6 = involucro protetto contro le ondate;
IPX7 = involucro protetto contro gli effetti dell’immersione;
IPX8 = involucro protetto contro gli effetti della sommersione.
Il regolamento prevede dal 1° settembre 2009 il divieto di commercializzare lampade ad incandescenza destinate all’illuminazione di ambienti domestici di potenza pari o superiore ai 100 watt.
Leggi la presentazione ed il testo delle linee guida
realizzazione impianti elettrici civili ed industriali, realizzazioni sottotraccia in tubatura ed in canalizzazione,
Normalmente per impianti elettrici si considerano gli impianti di bassa tensione, mentre per gli impianti di media e alta tensione si preferisce parlare di reti elettriche o sistemi elettrici vista la maggiore complessità sia degli apparati tecnologici, sia degli studi e dei calcoli necessari.
Normalmente gli impianti elettrici di bassa tensione per l’alimentazione delle abitazioni comuni sono dimensionati su una potenza massima di circa 3 kW.
Per la progettazione degli impianti elettrici sin dal 1990 era in vigore in Italia la Legge 46/90 ora sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008 (G. U. n. 61 del 12/03/2008)e dal DL 25 giugno 2008 n 112, “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”; questo stabilisce quali siano i soggetti abilitati a progettare e realizzare le principali tipologie di impianti relativi a tutti gli edifici e a quali obblighi e prescrizioni debbano attenersi tali soggetti.
Fondamentale nella progettazione, realizzazione e collaudo di un impianto elettrico sono le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), gli impianti elettrici in bassa tensione alimentati da un ente elettrocommerciale devono comprendere un impianto di messa a terra (sistema TT) in quanto necessario per la protezione dai contatti indiretti.
Con la definizione normativa elettrica si intende l’insieme di leggi, norme di attuazione e norme di riferimento tecnico che disciplinano il settore dell’impiantistica elettrica.
La materia è disciplinata in Italia da una serie di leggi e decreti che partono dal 1955 al 2001. Fra questo corpus abbiamo la Legge n. 186 del 01 marzo 1968, che impone la realizzazione degli impianti elettrici ed elettronici, installazioni e macchinari “a regola d’arte”, riconoscendo allo stesso tempo alle normative CEI la regola dell’arte. In tempi più recenti questo principio è stato ripreso e sviluppato dalla Legge n. 46 del 5 marzo 1990 Attualmente la legge 46/90 è stata abrogata insieme al Dpr 447 ed è sostituita dal DM 37 del 22 gennaio 2008. I punti salienti della legge sono:
In Italia le norme tecniche che definiscono la modalità di costruzione e installazione dei componenti elettrici sono redatte dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), che a sua volta recepisce le normative europee (EN). Sono altresi’ utilizzabili le norme tecniche delle altre associazioni normatrici europee: OVE (Austria), BEC-CEB (Belgio), BDS (Bulgaria), CYS (Cipro), UNMZ (Repubblica Ceca), DS (Danimarca), EVS (Estonia), SESKO (Finlandia), UTE (Francia), DKE (Germania), ELOT (Grecia), MSZT (Ungheria), IST (Islanda), ETCI (Irlanda), LVS (Latvia), LST (Lituania), ILNAS (Lussemburgo), MSA (Malta), NEC (Paesi Bassi), NEK (Norvegia), PKN (Polonia), IPG (Portogallo), ASRO (Romania), AENOR (Spagna), SEV/SUTN (Slovacchia), SIST (Slovenia), SEK (Svezia), Electrosuisse (Svizzera), BEC (Regno Unito).
Esistono in Europa diversi enti con la funzione di certificare la conformità degli apparecchi elettrici con la normativa in vigore. Per l’Italia il più conosciuto e famoso è l’Istituto per il marchio di qualità (IMQ). Per l’Europa è l’European Norms Electrical Certification (ENEC).
TECNOLOGIA LED
LED è un acronimo per Light-Emitting Diode (diodo ad emissione di luce). Il primo LED è stato sviluppato da Nick Holonyak Jr. nel 1962.
Il dispositivo sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori per produrre fotoni a partire dalla ricombinazione di coppie elettroni-lacune Gli elettroni e le lacune vengono iniettati in una zona di ricombinazione attraverso due regioni del diodo drogate con impurità di tipo diverso, e cioè di tipo n per gli elettroni e p per le lacune. Il colore della radiazione emessa è definito dalla distanza in energia tra i livelli energetici di elettroni e lacune e corrisponde tipicamente al valore della banda proibita del semiconduttore in questione.
I LED sono uno speciale tipo di diodi a giunzione p-n, formati da un sottile strato di materiale semiconduttore drogato. Quando sono sottoposti ad una tensione diretta per ridurre la barriera di potenziale della giunzione, gli elettroni della banda di conduzione del semiconduttore si ricombinano con le lacune della banda di valenza rilasciando energia sufficiente da produrre fotoni. A causa dello spessore ridotto del chip un ragionevole numero di questi fotoni può abbandonarlo ed essere emesso come luce. I LED sono formati da GaAs (arseniuro di gallio), GaP (fosfuro di gallio), GaAsP (fosfuro arseniuro di gallio), SiC (carburo di silicio) e GaInN (nitruro di gallio e indio). L’esatta scelta dei semiconduttori determina la lunghezza d’onda dell’emissione di picco dei fotoni, l’efficenza nella conversione elettro-ottica e quindi l’intensità luminosa in uscita.
Vari tipi di LED
Per quanto riguarda gli assorbimenti, questi sono maggiori nei LED normali rispetto a quelli ad alta luminosità, secondo la seguente tabella:
Tipologia LED | Assorbimento (mA) |
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LED normali | 20 |
LED flash | 30/40 |
La forza commerciale di questi dispositivi si basa sulla loro potenzialità di ottenere elevata luminosità (quattro volte maggiore di quella delle lampade flourescenti e filamento di tugsteno), basso prezzo, elevata efficienza ed affidabilità(la durata di un LED è di molti ordini di grandezza superiore a quella delle classiche sorgenti luminose, specie in condizioni di stress meccanici); inoltre essi non richiedono circuti di alimentazione complessi, possiedono alta velocità di commutazione e la loro tecnologia di costruzione è compatibile con quella dei circuti integrati al silicio.
I LED sono particolarmente interessanti per le loro caratteristiche di elevata efficienza luminosa A.U./A e di affidabiltà. I primi LED ad alta efficienza sono stati investigati dall’ingegnere Alberto Barbieri presso i laboratori delluniversità di Cardiff (GB) nel 1995, rilevando ottime caratteristiche per dispositivi in AlGaInP/GaAs con contatto trasparente di Indio e Stagno (ITO). L’evoluzione dei materiali è stata quindi la chiave per ottenere delle sorgenti luminose del futuro che hanno tutte le caratteristiche per sostituire quasi tutte quelle ad oggi utilizzate.
schema circuitale
In molti casi i LED sono alimentati in continua con una resistenza in serie Rs per limitare la corrente diretta al valore di lavoro, il quale può variare da 5-6 mA fino a 20 mA quando molta luce è richiesta. Il valore della resistenza in serie Rs è calcolato mediante la legge di Ohm conoscendo la corrente di lavoro richiesta If, la tensione di alimentazione Vs e la differenza di potenziale del LED alla corrente di lavoro data, Vf.
Nel dettaglio, la formula per calcolare la resistenza in serie necessaria è:
che ha come unità di misura
La differenza di potenziale del LED Vf può essere stimata da quella data per una corrente di 20 mA nel datasheet del prodotto. I LED devono essere fatti operare solo con tensione diretta e non devono essere sottoposti a tensioni inverse che potrebbero danneggiarli.
In linea generale, quando non si possiede il datasheet specifico, si può considerare per i LED consueti di diametro 5 mm una tensione Vf pari a circa 2 V ed una corrente di lavoro If prudenziale di 10-15 mA, fino a 20 mA. Valori superiori di corrente sono in genere sopportati, ma non assicurano un funzionamento duraturo.
Se un LED viene alimentato in alternata deve essere protetto dalla tensione inversa mediante un semplice circuito. Il metodo più semplice è quello di usare un diodo collegato in parallelo al LED che limita tutte le tensioni inverse. Ciò protegge il LED, ma, durante il ciclo negativo della sinusoide, non viene emessa luce riducendone così l’efficenza. Un metodo alternativo più efficiente e che inoltre mantiene attiva l’uscita luminosa consiste nell’usare un ponte di quattro diodi per assicurare che una corrente diretta scorra sempre attraverso il LED.
La massima quantità di luce che può essere emessa da un LED è limitata essenzialmente dalla massima corrente media sopportabile, che è determinata dalla massima potenza dissipabile dal chip. Quando sono richiesti valori d’uscita più alti normalmente si tende a non usare correnti continue, ma ad usare delle correnti pulsanti con duty cycle scelto in maniera opportuna. Ciò permette alla corrente e, di conseguenza, alla luce di essere notevolmente incrementate, mentre la corrente media e la potenza dissipata rimangono nei limiti consentiti.
Il terminale più lungo di un diodo o di un led è l’anodo (+) in contrapposizione quindi al catodo, terminale più breve, come si può vedere nelle immagini sottostanti, dove sono evidenziati anodo e catodo. Le polarità vengono inoltre contraddistinte sull’involucro tramite un taglio: se si guarda infatti il led dall’alto, si puo’ notare come una piccola parte della circonferenza di base sia smussata. In corrispondenza del taglio troviamo un reoforo che è collegato al catodo del dispositivo. Generalmente cio’ è visibile su led da 5mm o superiori. Nel caso dei led 3mm, si rende necessario l’uso di un tester in quanto tale taglio (se presente) non è quasi visibile. Se si utilizza un tester, dopo aver selezionato la scala di resistenza, se si pone il puntale positivo sull’anodo e il puntale negativo sul catodo, il tester segnerà un valore di resistenza (ordine dei kΩ), invertendo i puntali, invece, il tester non dovrà segnare alcuna continuità. Cio’ indica che il diodo è funzionante e si sono anche determinate le polarità.
I LED convenzionali sono composti da vari materiali inorganici che producono i seguenti colori:
Inoltre, la caduta di tensione dei LED è relazionata al colore della luce emessa, come riportato nella seguente tabella:
Tipologia LED | Caduta di tensione Vi (volt cc) |
---|---|
Colore rosso | 1,8 |
Colore verde | 2,0 |
Colore giallo | 1,9 |
Colore arancio | 2,0 |
Flash blu/bianco | 3,0 |
Nuova classificazione per i cavi di segnale da installare nella stessa conduttura dei cavi di energia |
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