Le antenne sono dispositivi impiegati nella trasmissione e nella ricezione di onde elettromagnetiche.
La forma di un’antenna è molto variabile e dipende dal tipo di impiego: radiotelegrafia, radiodiffusione, ripetitori a microonde, radiotelescopi, radar.
In generale le dimensioni di un’antenna dipendono dalla frequenza alla quale è impiegata: le antenne usate per frequenze basse possono avere lunghezze notevoli, quelle usate per frequenze molto alte al contrario sono più piccole.
Le antenne vengono divise in tre categorie:
Il tipo più semplice è costituito dall’antenna a dipolo elettrico (costituito da uno o più conduttori rettilinei di piccola lunghezza) o magnetico (costituito da una piccola bobina).
Qualora la lunghezza del dipolo sia uguale a metà della lunghezza d’onda per la quale viene impiegato, si parla di antenna a risonanza, molto usata per le sue caratteristiche di alta efficienza e direzionalità. Vengono costruiti dipoli semplici e ripiegati soprattutto nel campo delle onde ultracorte .
Nel caso di frequenze ancora più elevate, come quelle impiegate per le trasmissioni televisive (VHF o “very high frequency” da 30 a 300 MHz e UHF o “ ultra high frequency” da 300 a 3000 MHz), devono essere a un’estesa banda di frequenza, e questo si ottiene con l’impiego di conduttori aventi un elevato diametro rispetto alla lunghezza dell’antenna; un effetto di questo tipo si può ottenere mediante la costruzione di gabbie di conduttori sottili, di forma conica od a ventaglio.
Nel caso in cui le aree da coprire nella trasmissione siano ristrette nello spazio, si ricorre con vantaggio ad antenne direzionali, le quali presentano il vantaggio, oltre a quello di coprire una distanza maggiore con la stessa potenza, di ridurre notevolmente le interferenze. Nel caso in cui l’ariea da coprire sia particolarmente vasta , si ricorre a reti di antenne direzionali , sia per la trasmissione sia per la ricezione.
Un altro tipo di antenne di largo impiego è costituito dalle antenne Yagi, Yagi-Uda, dal nome dei suoi inventori Hidetsugu Yagi e Shintaro Uda, formate da una rete di conduttori lineari paralleli e complanari di cui uno solo è l’elemento attivo costituito da un dipolo ripiegato e gli altri tutti passivi, funzionano in parte come riflettori, ed in parte come direttori per l’aumento della direzionalità, si tratta del tipo di antenne maggiormente diffuso per la ricezione dei programmi televisivi. Grazie alle sue doti di direzionalità offre buon guadagno e buona attenuazione nei confronti dei segnali provenienti da direzioni diverse da quella di puntamento (multi-path); in genere riflessioni su strutture o rilievi eventualmente presenti di lato o dietro l’antenna e che in ambito televisivo (analogico) si tradurrebbero in “doppia immagine” (oppure, nell’ambito della radiostereofonia, in distorsione audio).
In alcuni casi vengono richieste antenne ad altissima direttività come per l’inseguimento di satelliti artificiali nella loro orbita: questo si ottiene con coppie di antenne fra loro distanziate( fino a 100 – 150m.), in modo che l’angolo con cui il segnale emesso dal satellite raggiunge le antenne determina uno sfasamento fra i due segnali, inversamente proporzionale alla correttezza del puntamento.