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Digitale Terrestre Roma
È alle ultime battute il processo tecnologico che conclude la prima fase di evoluzione verso la nuova Tv digitale.
A completare questo passaggio, che ha coinvolto tutta Italia, mancano solo due regioni, il Lazio e la Campania, dove nei prossimi giorni sono in programma le operazioni relative ai necessari cambi di frequenza dei programmi televisivi.
In particolare gli utenti del Lazio potranno scegliere la programmazione Rai regionale di loro interesse tra Lazio, Toscana e Umbria.
La programmazione regionale Rai del Lazio sarà comunque sempre visibile al canale 815.
A Roma città i cambi di frequenze per i canali Rai sono avvenuti venerdì 17 giugno, e, a Napoli martedì 21.
I televisori di nuova generazione si adattano automaticamente alle modifiche e in genere non richiedono interventi da parte degli utenti.
In caso di problemi di ricezione potrà essere necessario risintonizzare tv e decoder.
Per maggiori dettagli consultare il sito rai.it o nuovatvdigitale.mise.gov.it.
La lista dei canali televisivi, è completa del numero di posizione LCN, del canale e della frequenza di trasmissione, del nome del mux, e della posizione del ripetitore.
Nel caso di Roma, le posizioni principali sono sostanzialmente due, Monte Mario e Monte Cavo.
Non fatevi trovare impreparati, installate subito un sistema di allarme
Ecco la lista dei canali DTT dopo il giorno 30/11/2022 la lista è aggiornata al 30/11/2022
i programmi Rai (Rai1 HD, Rai2 HD, Rai News24, Rai3 con i tre contenuti regionali) saranno progressivamente trasmessi su nuove frequenze (canale 30 UHF)
Succederà infatti di ricevere sulla stessa frequenza 3 canali regionali: TGR Lazio, TGR Toscana, TGR Umbria. Sarà necessario scegliere di impostare sul canale 3 la TGR Lazio. Qualora in automatico la televisione non chiedesse di scegliere tra uno dei tre canali, per fare questo sarà necessario procedere manualmente.
Tutti i canali che hanno iniziato a trasmettere attraverso la codifica Mpeg-4 sono stati trasferiti all’inizio della numerazione. I pochi rimasti che trasmetteranno ancora con la vecchia codifica Mpeg-2, cioè non in alta definizione, sono stati spostati dal numero 500 in poi.
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Lista canali DTT ROMA
A causa di un refarming delle frequenza dal 13 luglio 2022 non si vedono i canali RAI nelle posizioni a loro assegnate. Suggeriamo una risintonizzazione di TV e decoder. potrebbe esservi utile consultare la Lista canali digitali DTT quì sotto.
Nuova lista canali TV DTT Roma del 26/02/2023
Nel 2008, la rete di Rai Way ha compiuto un importante salto tecnologico con il passaggio dall’analogico al digitale terrestre. Stiamo ora realizzando un’altra evoluzione fondamentale: il nuovo digitale terrestre. Questo processo comporta:
la liberazione della banda 700 MHz (il cosiddetto “refarming”)
l’utilizzo di standard di compressione più elevati, che consente la trasmissione in alta definizione (codifica MPEG4 invece dell’attuale MPEG2)
l’adozione della tecnologia DVB-T2
Il refarming sta interessando tutti i Paesi dell’Unione Europea. Nasce infatti da una decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 17 maggio 2017: per favorire lo sviluppo del 5G, tecnologia mobile a banda ultra-larga di nuova generazione, gli operatori televisivi hanno l’obbligo di rilasciare la banda delle frequenze terrestri attorno ai 700 MHz (più precisamente, le frequenze comprese tra 694 e 790 MHz). Lista canali digitali DTT quì sopra.
In Italia, il recepimento della decisione UE avviene in prima battuta nella
Legge di Bilancio 2018 (L.205/17), che definisce le modalità del processo di liberazione della banda 700 MHz.
La Legge di Bilancio 2019 (L.145/18) introduce importanti modifiche e sancisce in modo definitivo tutte le azioni da attuare per il refarming, concluso il 01 luglio 2022.
In particolare, la Legge di Bilancio 2019:
demanda all’AgCom l’aggiornamento del Piano di Assegnazione delle Frequenze per la televisione digitale terrestre (PNAF DTT), per tenere conto da una parte della riduzione di banda a disposizione degli operatori televisivi, dall’altra dei vincoli radioelettrici imposti a livello internazionale con i Paesi confinanti.
affida al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) l’onere di:
recepire il PNAF DTT emanato dall’AgCom;
assegnare le frequenze agli operatori nazionali e locali;
individuare un percorso temporale, la roadmap, per l’attuazione del PNAF DTT
Tabella canali digitali o più propriamente MUX DTT di Roma, aggiornata al 26/02/2023
Parte ufficialmente oggi la transazione verso lo switch off al DVB-T2, che porterà al debutto del nuovo digitale terrestre. La transizione è iniziata dalla Sardegna, e nello specifico dalle province di Oristano e Sassari.
Nel corso del 2020 avverrà la riorganizzazione delle frequenze, che dovranno essere liberate come stabilito dalla normativa approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Durante l’anno saranno quindi richieste numerose risintonizzazioni, ed in alcuni casi potrebbe essere necessario l’adeguamento degli impianti.
Da questa data, i decoder e televisori non compatibili, che ad oggi non sono in grado di ricevere le trasmissioni HD, non potranno più ricevere nulla neanche effettuando la sintonizzazione dei canali.
Le date ad oggi conosciute sono:
La sigla DVB-T2 indica la seconda generazione dello standard di trasmissione televisiva digitale, il successore della tecnologia DVB-T.
Questo nuovo passaggio tecnologico è diventato necessario quando la Commissione Europea ha deciso di liberare la banda di trasmissione dei 700 MHz, che comprende le frequenze tra 694 e 790 MHz, per assegnarla alle telecomunicazioni mobili 5G per smartphone e tablet.
L’altro obiettivo è assicurare una maggiore qualità visiva e sonora per i contenuti in alta definizione, dal Full HD all’Ultra HD 4K. Il passaggio al nuovo standard DVB-T2 porta infatti con sé anche – nell’ultima fase – l’adozione del codec HEVC a 10 bit (High Efficiency Video Coding, H. 265).
Molto più efficiente sia dello standard attuale DVB-T MPEG-2 sia dello standard DVB-T2 MPEG-4 (H. 264, che come vedremo tra poco avrà vita molto breve), è caratterizzato da una migliore capacità di compressione dei dati senza pregiudicare la qualità. In questo modo, un multiplex (MUX) potrà ospitare più canali rispetto al passato con risoluzioni maggiori. Il codec HEVC supporta infatti immagini in definizione ultra alta, HDR (High Dynamic Range Imaging) e in 3D, fino a 8192×4320 pixel.
La tecnologia dCSS (Digital Channel Stacking Switch) consente di distribuire il segnale satellitare in maniera indipendente ad un massimo di 16 dispositivi, collegati sul medesimo cavo.
Questa tecnologia, infatti, utilizza le 4 frequenze SCR più altre 12 frequenze dCSS (vedi schema sottostante).
Le prime 4 frequenze SCR possono essere utilizzate da decoder Set-top box e decoder Personal Video Recorder, compatibili con la tecnologia SCR. Le restanti 12 frequenze, invece, possono essere impiegate dai decoder STB multituner (es. Sky Q) che offrono prestazioni più potenti rispetto agli attuali decoder. Ad esempio, consentono di vedere/registrare su TV e device portatili (tablet, smartphone, laptop) fino a 9 programmi.
E’ fondamentale sapere che la tecnologia dCSS è totalmente retrocompatibile con quella SCR, pertanto sostituendo i dispositivi SCR (es. LNB, Multiswitch) con i nuovi modelli dCSS, l’impianto continuerà a funzionare come prima, con il vantaggio di renderlo compatibile con i decoder di prossima generazione ed i relativi nuovi servizi (es. UltraHD-4K).
Con il passaggio definitivo alla TV digitale terrestre l’impianto di ricezione televisiva richiede una revisione per adattarsi al nuovo tipo di segnale.
La nostra azienta ha installato in un condominio, quindi sul campo, la nuovissima centrale IF-IF SAT 32, dell’Italiana LEM ELETTRONICA, fornita alla nostra azienda in anteprima, la centrale è in uscita a giorni, da Comilazio srl
Lem Elettronica s.r.l. da oltre 30 anni progetta e realizza in proprio componenti attivi e passivi per applicazioni TV terrestri e satellitari.
SAT32 un nuovo prodotto che abbiamo voluto provare per primi su ROMA, è una centrale IF sat che permette di trasportare con un unico cavo coassiale, 32 trasponder satellitari, dei quali 25 sono necessari per la visione del pacchetto completo SKY Italia, 5 per il pacchetto TVSAT e 2 per eventuali usi futuri o per aggiungere altri trasonder di vostro interesse.
Quando in tutto il territorio nazionale si captava la sola RAI, l’installazione di un’antenna non rappresentava un problema e non richiedeva un’elevata specializzazione.
Il tutto infatti, si risolveva cercando di direzionare il più possibile l’antenna verso l’emittente televisiva e nel trasferire il segnale, con una piattina a 300 ohm, alla presa del televisore.
Successivamente l’avvento del secondo canale Rai, creò la necessità dell’installazione di una seconda antenna e del gruppo varicap per l’UHF sul televisore.
Questa nuova avventura richiedeva, già allora, un certo “Know How” per l’installazione.
Era necessario saper eseguire delle saldature, oltre ad avere le giuste competenze tecniche, per installare correttamente tutti i componenti necessari.
Ricordo ancora l’installazione del gruppo varicap nel mio televisore in b/n Dumont, con l’aiuto di mio zio tecnico… da li prese il via la mia passione.
I filtri di taglio dei segnali interferenti LTE possono essere realizzati mediante varie tecnologie, ognuna delle quali presenta dei vantaggi e degli inconvenienti.
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