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Sistema SCR – 1 cavo per 4 decoder

Sistema SCR – 1 cavo per 4 decoder

SCR_unicableFinora per condividere un’antenna parabolica tra più decoder, il sistema più semplice disponibile sul mercato era rappresentato da uno speciale LNB a quattro uscite. Bastava installare questo particolare convertitore sulla nostra antenna parabolica al posto di quello originale, per ottenere subito la possibilità di collegare fino a 4 decoder. L’unico inconveniente di questo sistema era la necessità di stendere altri cavi d’antenna al fianco di quello già esistente, un cavo per ogni decoder fino ad un massimo di quattro. Infatti non è sempre facile trovare il modo di aggiungere altri cavi discendenti dal tetto, sia per problemi estetici sia perché non si trovano nuovi percorsi per i cavi coassiali da aggiungere. Con il sistema SCR (Satellite Channel Router) questa necessità cade perché i decoder aggiuntivi si possono collegare alla stessa antenna senza aggiungere cavi di discesa, ma semplicemente prolungando quello esistente. Prima di approfondire l’argomento su questo innovativo sistema, è necessario però conoscere il funzionamento di un normale LNB a singola uscita, analizzando le modifiche attuate dai costruttori per trasformarlo in un modello SCR: prima tra tutte l’integrazione all’interno dell’LNB di un sistema “a matrice”, ossia di un piccolo multiswitch a quattro uscite, collegando ad ogni uscita un convertitore di frequenza comandabile a distanza. Ma andiamo con ordine.

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Una frequenza IF per ogni decoder

Quando il sistema SCR ancora in fase di studio, fu ipotizzata la possibilità di sfruttare tutta la banda IF per allocare fino a 8 frequenze IF distanti tra loro 116 MHz sui seguenti valori: 1284, 1400, 1516, 1632, 1748, 1864, 1980, 2096 MHz. Le prime applicazioni del sistema, essendo dedicate ai decoder SKY, utilizzano invece 4 frequenze scelte “ad hoc” dal broadcaster, senza rispettare una distanza costante tra di loro. Tali frequenze sono 1210, 1420, 1680 e 2040 MHz. Il funzionamento del  sistema SCR si basa quindi su un quadruplo sistema di sintonia (Tuner) e conversione IF-IF, montato a bordo dell’LNB o del multiswitch, che ha il compito di generare le quattro frequenze IF ognuna delle quali assegnata ad un diverso decoder. In questo modo sul cavo coassiale che collega l’antenna parabolica ai decoder non sono presenti tutte le frequenze (da 950 a 2150 MHz) di una polarità (H o V) e di una banda (Lo e Hi) ma solamente quattro frequenze prefissate (1210, 1420, 1680, 2040 MHz).

Sintonia remota

La sintonia del canale satellitare non è più effettuata dal tuner del decoder satellitare ma demandata ai circuiti interni dell’LNB. Ciò significa che, cambiando canale con il telecomando, il decoder genera un comando DiSEqC che istruisce l’LNB a sintonizzare il transponder sul quale il programma ricercato viene trasmesso. Si tratta di un vero e proprio sistema di “sintonia remota”, ossia di conversione IF-IF sintonizzabile a distanza via cavo coassiale e la cui particolarità consiste nell’impiego di una frequenza IF di uscita fissa. Il decoder deve perciò bloccare il suo sistema di sintonia su una sola frequenza IF, quella assegnatagli dal sistema. Stabilito il canale IF sul quale ogni decoder deve funzionare, il router esegue su richiesta la conversione di frequenza necessaria trasferire il canale selezionato all’utente. Quando l’utente richiede la visione di un programma premendo sul telecomando, il decoder invia attraverso il cavo coassiale una serie di comandi che comunicano al router polarizzazione, banda e frequenza su cui è presente il programma richiesto. Il router prende in carico il comando “riconoscendo” l’utente da cui è partita la richiesta, esegue la commutazione di banda e polarizzazione necessaria, si sintonizza sulla frequenza del transponder satellitare e converte la sua frequenza IF sulla frequenza IF assegnata al decoder dell’utente. Affinchè questo processo si attui è necessario che i decoder dispongano di due nuove funzioni implementabili con un semplice aggiornamento del software. Queste funzioni sono: il blocco della sintonia su una frequenza fissa assegnata all’utente e un set di comandi aggiuntivi del DiSeqC.

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Comandi aggiuntivi

Il controllo di un impianto SCR prevede l’uso di comandi DiSEqC in grado potenzialmente di controllare fino a otto diversi sistemi di sintonia remota e che negli LNB, per ovvi problemi di spazio, ne sono inseriti un massimo di quattro. Le diverse applicazioni usano il comando DiSEqC “5A” con le opportune aggiunte per svolgere le funzioni essenziali come la definizione del dispositivo SCR utilizzato e la frequenza da generare, controllare la funzione di risparmio energetico con la riduzione dell’assorbimento dell’LNB quando non è acceso alcun decoder dell’impianto. Il comando DiSEqC “5B” è riservato alle funzioni opzionali come l’autorilevamento dei parametri dell’LNB e il tipo di applicazione  (single, twin, quad, dualtwin, ecc…) e gestire le frequenze degli oscillatori locali ( 9750, 10000, 10600, 10750, 11000, 11250, 11475, 20250, 5150, 1585, 13850 MHz).

Multiswitch SCR

Non mancano oggi sul mercato anche multiswitch dotati di sistema SCR. Si tratta di dispositivi provvisti di una sola uscita e collegabili in cascata per realizzare una linea di discesa condominiale (colonna o montante) a singolo cavo sulla quale, ad ogni piano dell’edificio, si possono collegare fino a 4 decoder, sempre con un solo cavo di distribuzione.

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Osvaldo Bizzarri

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